SPECIALE - Nuovo stadio Mantova, la Stai Prefabbricati scende in campo

È l’azienda di prefabbricati di Acquanegra la prima a credere che un nuovo stadio per Mantova possa non essere una semplice opera, ma una necessità per tutta la città. È comparso proprio oggi sui profili social dell’Azienda il video che mostra, tra il realistico e l’onirico, l’architetto Giovanni Stucchi (Direttore dell’Azienda) che seduto alla scrivania, munito di foglio e matita, abbozza uno schizzo a mano libera di una visione futuristica, ma nemmeno troppo del nuovo stadio di Mantova. Tra righe, curve e pilastri, piano piano, si materializza un disegno concreto per il nuovo teatro del calcio mantovano. Argomento caldo in queste settimane per la nostra città, viste le condizioni fatiscenti dell’attuale stadio Martelli che ha ormai 70 anni, e i grandi risultati del Mantova 1911 che andrebbero valorizzati pensando concretamente ad un nuova soluzione più ottimale.
L’Azienda Stai, già partner della squadra, non rimane a guardare e si mette a disposizione per creare dialogo sulla tematica. Leader nella costruzione di prefabbricati in calcestruzzo e ben radicata nel mantovano con opere su larga scala fruibili da tantissimi cittadini quotidianamente come supermercati, catene alimentari e sedi industriali, apre alla discussione sulla necessità di riqualificare quella zona della città spostando lo stadio e alleggerendo l’accesso sud, che potrebbe diventare uno spazio verde con servizi, complementare al Parco Te già esistente.
Serviranno almeno 30 milioni di euro per realizzare il nuovo impianto sportivo al posto del Martelli. Il nuovo stadio, almeno secondo quella che è attualmente l'idea, verrebbe ad avere 15mila posti a sedere, così da essere adeguato ai parametri almeno della Serie A di calcio. “Il costruire ex novo non è sempre sinonimo di cementificazione selvaggia, è importante valorizzare ogni criterio in sede progettuale con nuovi accorgimenti con materiali rigenerati di ultima ideazione, che si stanno utilizzando anche in situazione green”, commenta l’arc. Stucchi, “È un’occasione per la città, non si può far finta di niente”.
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