Massimo Dapporto al Teatro Sociale: l'attore in scena a Castiglione

La regista Andrée Ruth Shammah ha recentemente presentato una nuova versione della drammaturgia "Il delitto di via dell'Orsina" scritta dall'autore francese Eugéne Marin Labiche, messo in scena, il 4 febbraio, al Teatro Sociale di Castiglione delle Stiviere. Shammah ha personalmente tradotto l'opera dal francese all'italiano, prestando particolare attenzione alla musicalità dei nomi ed ha arricchito la trama ispirandosi ad altri scritti di Labiche. Inoltre, ha deciso di trasporre la storia in un periodo storico preciso, l'Italia prefascista, e non nella Francia ottocentesca di Labiche, perché, secondo la regista, questo periodo è caratterizzato da una forte ipocrisia ed indifferenza della borghesia, che si adatta perfettamente alla narrazione oscura della storia originaria.

L’opera di Eugène Marin Labiche presenta una situazione paradossale e surreale in cui due personaggi, un uomo ed uno sconosciuto, si svegliano insieme in un letto con le mani sporche di carbone e le tasche piene, senza ricordare nulla della notte precedente. Scoprono che la loro ultima notte di memoria è stata una festa di ex allievi del liceo. Quando apprendono che una giovane carbonaia è morta quella notte, iniziano a temere di essere stati loro a commettere l'omicidio. Nel tentativo di rimuovere le prove della loro colpevolezza, i personaggi dimostrano la loro capacità di fare peggio.

La commedia è una riflessione sull'insensatezza ed il grottesco della vita, in bilico tra assurdo ed umorismo. La nuova traduzione italiana di questa brillante opera del padre nobile della commedia leggera francese rappresenta un "teatro degli equivoci" in cui fanno amaramente le spese sia mogli troppo sospettose che mariti troppo ingenui. Viene messo in evidenza il conflitto tra l’essere e l’apparire, tema fondamentale nell’opera, uomini borghesi per i quali la scoperta della verità è una questione irrilevante rispetto al peso delle apparenze. La messa in scena ha ricevuto molte recensioni positive ed è stata accolta con entusiasmo dal pubblico.

Angelo Maria Castaldo

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